L’ultimo via libera è arrivato dall’Ufficio di sanità marittima e dal mese scorso il Preclearing, cioè la procedura di sdoganamento in mare può essere applicato anche a Trieste con tutti i benefici che consente, primo fra tutti il drastico ridimensionamento
dei tempi di transito sul Molo Settimo dei container in importazione. Nei porti di Trieste e di Venezia l’Ufficio di sanità ha infatti autorizzato il rilascio del certificato sanitario (Nos/Dce) sulle merci in importazione anche per i container ammessi dalla Doganaalle procedure di sdoganamento in mare. «I prodotti che debbono ottenere il Nos sono molti – ha spiegato Paolo Salvaro presidente di Confetra Nordest – naturalmente quelli alimentari, ma anche tutte le merci destinate a entrare in contatto con essi. Fino ad oggi ottenere il Nos prima dello sbarco fisico dei container non era possibile nemmeno per quelle merci per le quali l’Ufficio di sanità prevedeva il solo controllo documentale senza nessuna ispezione fisica. Questo penalizzava notevolmente le procedure di preclearing».
«La procedura – precisa l’Ufficio di sanità marittima – attuata in via sperimentale e per un periodo di sei mesi è applicata alla partite di merci in importazione e permette l’emissione del certificato sanitario nelle 24 ore antecedenti l’effettivo arrivo delle merci». In questo modo i container i cui documenti risultano in regola e che non debbono essere sottoposti ad un controllo “fisico” del contenuto, possono lasciare il porto immediatamente dopo lo sbarco. «Con questa procedura il tempo di resa delle merci diminuisce sensibilmente, anche di 36 ore – spiega Salvaro – e ciò oltre ad essere ovviamente un grande vantaggio per le imprese, aumenta l’efficienza e l’attrattività dei nostri porti».
La procedura attivata riguarda tutte le navi provenienti da un porto del Mediterraneo o da fuori del Mediterraneo una volta superati gli stretti di Suez, Gibilterra e Dardanelli, e che siano dirette ai porti di Venezia e Trieste senza scali intermedi. Il preclearing, secondo quanto ha recentemente dichiarato il presidente degli spedizionieri del porto di Trieste Stefano Visintin, stava già riducendo di 5-12 ore il tempo di permanenza dei container in porto. «Ma quando funzionerà a regime – ha puntualizzato – sarà un ausilio formidabile. Ora può essere utilizzato soltanto dalle navi full-container che svolgono servizi diretti cioè senza operazioni di trasbordo. Un grande vantaggio il nostro porto lo acquisirà quando le norme nazionali permetteranno il preclearing anche ai traghetti turchi che arrivano a Trieste con 250 camion le cui operazioni di sdoganamento potrebbero venir avviate subito dopo la partenza da Istanbul. Con le nostre associazioni stiamo facendo pressioni a Roma per ottenere questo via libera».
Fonte: Il Piccolo (Trieste)