
D’Agostino: potrebbe entrare nel sistema, dipende dalla domanda
«Non possiamo non considerare la Sdag». In un’ottica globale, Zeno D’Agostino guarda oltre agli scali marittimi di Trieste e Monfalcone. Il presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico orientale è certo che anche Gorizia possa giocare un ruolo chiave nel futuro economico del Nordest. «Auspico
sempre una forte integrazione tra le diverse realtà», premette aggiungendo poi: «Sono legato alla richiesta della domanda. Fondamentalmente significa che si può pianificare tutto quello che si vuole, poi però serve qualcosa in linea con ciò che viene richiesto dal mercato.
Faccio un esempio: Monfalcone ha portato a casa un accordo sulla logistica delle auto; per rispondere bene, non si deve ragionare solo sulle superfici del porto, ma su quelle di tutti gli interporti. Prima di domandarci cosa serve a Gorizia, dobbiamo capire a che domanda dobbiamo rispondere».
Per D’Agostino è dunque utile affrontare la questione con una gestione integrata, perché solo l’unione fa la forza. «Dobbiamo trovare soluzioni nuove – dice -: ci vuole un soggetto di sistema anziché piccoli operatori che si presentano da soli sul mercato». Nello storico dualismo tra Gorizia e Monfalcone non vede un ostacolo insormontabile.
«I dualismi ci sono in tutta Italia. Li hotrovati a Verona, a Bologna, a Napoli e a Trieste. Campanilismi e individualismi sono nel dna nazionale». «Un anno e mezzo fa, non c’era entusiasmo né a Trieste né a Monfalcone, ma siamo riusciti a far capire a entrambe le parti l’importanza della logica di sistema. Hanno compreso che c’era un vantaggio competitivo. «Inserire nelle richieste del porto di Trieste quelle di Monfalcone e Gorizia significherebbe aggiungere delle percentuali di finanziamento. Se aggiungo Gorizia al contesto, il ragionamento si amplia ». Il presidente dell’Autorità di sistema portuale evidenzia come oggi la maggior parte dei traffici passi dal mare. Tuttavia questo non può prescindere dall’integrazione. «I porti da soli non riescono a gestire la mole dei traffici. È lì che si deve guardare.
Fernetti è il primo interporto, però gli operatori vogliono avere più punti disponibili e alcuni vogliono strutture di riferimento dove non sia presente il proprio concorrente: Sdag potrà essere un nuovo nodo logistico.
Per ora però non fa parte del nostro sistema e io mi muovo solo se c’è una concreta domanda di mercato.
Fonte: Il Piccolo (Gorizia)