Dal 13 dicembre, con l’orario invernale, in vigore la manovra unica ferroviaria: Adriafer gestirà tutte le operazioni nello scalo

«Abbiamo compiuto un passo importante verso la manovra unica in porto». Maggio scorso, parole di Debora Serracchiani al termine di un incontro, assieme a Zeno D’Agostino, con l’amministratore delegato di Rete ferroviaria italiana Maurizio Gentile. Ad agosto, il Cipe ha stanziato 50 milioni di euro
per la Piastra ferroviaria di Campo Marzio. E ora, a fine novembre, il commissario dell’Autorità portuale può ufficializzare la “rivoluzione” come cosa fatta: «La manovra unica verrà proposta con il nuovo orario in partenza il 13 dicembre. Di fatto, si partirà il primo gennaio 2016». Il risparmio? «Dalla doppia
manovra a quella unica, circa un terzo».
La doppia manovra, del resto, era da tempo considerata un fardello, un cappio al collo del porto che, proprio nell’intermodalità e nei collegamenti via rotaia fino al cuore dell’Europa, dovrebbe avere il suo punto di forza. Per il non esperto la manovra unica, concretamente, è un’operazione di semplificazione ferroviaria utile ad accrescere la competitività dello scalo di Trieste. «I treni arrivano con un locomotore elettrico fino a Campo Marzio
– spiega D’Agostino –. Da lì vanno portati al terminale con un locomotore diesel». Da gennaio, conferma il commissario, tutto il lavoro sarà in capo ad Adriafer, la concessionaria delle manovre nella rete portuale. Attualmente in Campo Marzio lavorano tre imprese – Trenitalia Cargo, Rail Traction Company e Rail Cargo Austria –, ciascuna delle quali, senza entrare in porto, si appoggia su altri soggetti per la manovra primaria, mentre la secondaria è attuata da Adriafer. Nel nuovo assetto Adriafer le sostituirà anche per la manovra primaria. «Come le abbiamo convinte? Come si fa col mercato – fa sapere D’Agostino –. Con prezzi buoni ed efficienza del servizio, una trattativa totalmente commerciale». L’Autorità, altra informazione che arriva dal commissario, sta facendo fronte all’aumento di lavoro con nuovo personale:
«In alcuni casi assumiamo, in altri assorbiamo addetti che in precedenza erano in carico alle aziende che operavano per la manovra primaria.
Al momento parliamo di una decina di persone, ma a regime saranno molte di più». In sintonia con la volontà della Regione si approda dunque a un efficientamento di arrivi e partenze a Campo Marzio e alla prospettiva di una riduzione complessiva di tempi e costi a vantaggio dello scalo.
«Un po’ alla volta tutti i tasselli del porto si incastrano – commenta D’Agostino –. Dal punto di vista infrastrutturale con la piattaforma logistica che è partita, ma anche con il piano regolatore che portiamo avanti, con le politiche commerciali che ci consentono l’integrazione con gli interporti attraverso
la shuttle ferroviario, ora con la manovra unica. Stiamo lavorando su tutti i fronti, su infrastrutture e servizi, sapendo che mettere insieme queste cose fa
sì che il mercato possa rispondere in maniera positiva».

D’Agostino spiega le strategie all’Ande «Le strutture ci sono. Facciamole lavorare»

La autodefinisce «una lezioncina». Ma, di sicuro, Zeno D’Agostino ha stimolato il parterre messo assieme dall’Ande, Associazione nazionale donne elettrici, e dalla sua presidente Etta Carignani, in occasione dell’incontro di ieri sera dedicato al porto di Trieste.
Il commissario dell’Autorità portuale, in un contesto tutt’altro che istituzionale, ha illustrato le sue strategie per lo sviluppo dello scalo triestino. Si è soffermato sull’integrazione tra i porti, uno dei cavalli di battaglia, sull’avvio dello shuttle tra Trieste e Fernetti e sulle prossime mosse per proseguire nella crescita dello scalo. I terminalisti hanno “fame” di spazi? Il commissario ha ribadito che strutture nuove non servirebbero quasi mai: «Tutto gira attorno alla rotazione delle merci e alla capacità dei porti di mandarle rapidamente fuori. Comunque la Trieste- Fernetti c’è già e noi troveremo l’allineamento con altri autoporti».Da gennaio, novità attesa da tantissimi anni, debutterà intanto la manovra ferroviaria unico.
Un altro tassello chiave per lo sviluppo dei traffici.

Fonte: Il Piccolo (Trieste) 25/11/2015

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